Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi in Italia)
Per informazioni: ottopermillevaldese.org
✅ Obiettivo principale: rompere il ciclo della violenza e promuovere una cultura basata su rispetto, parità e consapevolezza.
✅ Destinatari: uomini detenuti, in particolare stranieri, autori di reati legati alla violenza domestica o di genere.
✅ Luogo di attuazione: Casa Circondariale di Padova.
✅ Motivazione: affrontare la complessità culturale e linguistica come opportunità di cambiamento e dialogo interculturale.
✅ Approccio: creazione di spazi sicuri per comprendere l’impatto delle proprie azioni, gestire la rabbia e imparare nuove modalità relazionali.
“Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il modo in cui vivremo il futuro.”
Laboratori interculturali di educazione e prevenzione della violenza di genere
Un progetto per cambiare prospettiva
La violenza di genere nasce spesso da modelli culturali, linguaggi e convinzioni che si tramandano nel tempo. “Cambiamoci” è un percorso di educazione, riflessione e responsabilizzazione rivolto a uomini detenuti, in particolare stranieri, che hanno commesso reati legati alla violenza domestica o di genere.
L’obiettivo è quello di rompere il ciclo della violenza e promuovere una cultura fondata sul rispetto, sulla parità e sulla consapevolezza.
Questo progetto si inserisce nel quadro della Legge 69/2019 e della Convenzione di Istanbul, che sottolineano l’importanza dell’educazione e della prevenzione come strumenti fondamentali per combattere la violenza contro le donne.
Perché lavorare dentro il carcere
La Casa Circondariale di Padova ospita una percentuale significativa di detenuti stranieri. Le differenze culturali, linguistiche e valoriali possono rendere difficile affrontare il tema della violenza, ma rappresentano anche una straordinaria opportunità di cambiamento.
“Cambiamoci” nasce proprio per rispondere a questa sfida: creare spazi sicuri di dialogo interculturale, dove i detenuti possano comprendere l’impatto delle proprie azioni, imparare a gestire la rabbia e scoprire nuovi modi di relazionarsi con sé stessi e con gli altri.
Cosa facciamo concretamente
Il progetto combina laboratori di gruppo e colloqui individuali, condotti da psicologi, criminologi e mediatori culturali.
Attraverso metodi esperienziali, discussioni guidate, role-playing e materiali multimediali, i partecipanti vengono accompagnati in un percorso di consapevolezza personale e trasformazione sociale.
Tra i temi affrontati:
- Stereotipi culturali e ruoli di genere
- Comunicazione interculturale e non violenta
- Gestione della rabbia e delle emozioni
- Riflessione sulle proprie relazioni e sulla responsabilità personale
- Violenza e rispetto dei diritti umani
Ogni ciclo di incontri dura quattro mesi e coinvolge gruppi di 10-12 persone.
Ogni partecipante svolge colloqui individuali (iniziale, intermedio e finale) e partecipa a 14 incontri di gruppo, per un totale di oltre 28 ore di laboratorio.
Gli obiettivi
- Promuovere la consapevolezza di sé: riconoscere i propri comportamenti e comprendere come nascono.
- Responsabilizzare: assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni, senza negazione né giustificazioni culturali.
- Educare al rispetto: riconoscere le donne come soggetti autonomi, portatrici di diritti e dignità.
- Ridurre la recidiva: prevenire il rischio di nuovi episodi di violenza.
- Favorire la risocializzazione: costruire le basi per un reinserimento positivo nella società.
Un cambiamento che parte da dentro
Il cambiamento non è solo un obiettivo individuale, ma collettivo.
Ogni passo avanti compiuto all’interno del carcere si riflette all’esterno, migliorando la sicurezza delle donne e della comunità.
“Cambiamoci” contribuisce a costruire un modello di prevenzione culturale della violenza che può essere replicato in altri istituti.
I risultati attesi riguardano non solo i partecipanti, ma anche:
- Le vittime, che saranno più protette da recidive e nuovi episodi di maltrattamento.
- La comunità, che beneficia di un maggiore benessere sociale.
- Il sistema penitenziario, che migliora il clima relazionale e la qualità dei percorsi trattamentali.
Un lavoro di rete
Il progetto si fonda sulla collaborazione tra professionisti, istituzioni e associazioni del territorio.
Psicologi, criminologi e mediatori culturali lavorano insieme al personale penitenziario per costruire percorsi personalizzati.
Perché “Cambiamoci”
Obbiettivo rompere il silenzio, trasformare la violenza in consapevolezza e costruire rispetto.
Cambiare non significa dimenticare, ma guardare dentro di sé con onestà e scegliere di evolvere.
Ogni incontro, ogni parola, ogni riflessione diventa un passo verso una società più giusta, in cui la violenza non trova più giustificazioni.
“Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il modo in cui vivremo il futuro.”
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi in Italia)
Per informazioni: ottopermillevaldese.org
Nel 1993 il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste ha deciso di avvalersi della norma di legge che consente a una confessione religiosa riconosciuta dallo Stato ai sensi di un’Intesa (articolo 8 della Costituzione) di accedere alla riscossione di una quota del gettito dell’otto per Mille dell’IRPEF.
Nel prendere questa decisione il Sinodo ha fissato anche alcuni criteri guida.
In particolare ha stabilito che i fondi ricevuti non siano utilizzati per fini di culto – ad esempio per finanziare le attività religiose e spirituali della Chiesa, la costruzione di locali di culto o per mantenimento dei pastori – ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale.
Il Sinodo ha inoltre deliberato che una quota dell’importo totale dei fondi ricevuti dal sistema dell’Otto per Mille sia devoluta a sostegno di progetti nei Paesi in via di sviluppo da realizzarsi in collaborazione con organismi internazionali sia religiosi che laici.
Ogni anno la Tavola valdese, l’organo esecutivo del Sinodo, pubblica il resoconto dettagliato dei progetti finanziati.


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