Questa è la trascrizione dell’intervento di Cristiano Draghi di Psicologo di Strada al World Sight Day, Giornata mondiale della vista 2019, Galzignano Terme, 11 ottobre 2019
Scoprire di star perdendo la vista provoca rabbia, tristezza, paura e spinge a porsi e a porre domande di difficile e talvolta dolorosa risposta. Perché sta succedendo proprio a me? Potrò ancora guidare? Potrò leggere? Potrò vedere la tv? Dovrò usare un bastone bianco? E poi la domanda delle domande: diventerò cieco? E se sì, vedrò tutto nero o vedrò ancora qualcosa, luci, colori, ombre, bianchi e grigi? La mia vita come cambierà?
Parlando con medici, oculisti e ortottisti è utile ricordare che è vero che una condizione medica debilitante e/o invalidante non dev’essere per forza considerato un evento traumatico. Ma la scoperta di stare diventando ipovedenti, specie quando è associata a un annuncio improvviso, com’è il caso di una visita medica o un intervento chirurgico, può provocare uno dei disturbi correlati a eventi traumatici o stressanti come i Disturbo da strss acuto, il Disturbo post-traumatico a stress o più facilmente il Disturbo dell’adattamento che conta fra le sue caratteristiche diagnostiche la presenza di una malattia fisica con (…) aumento di disabilità (cfr Dsm 5, pag. 307-335).
Ecco allora che, come in molti altri casi, l’auto-mutuo-aiuto può svolgere una funzione preventiva coincidente con quanto affermato dalla psicologa dell’emergenza Vanna Axia: “Il probabile motivo per cui la maggior parte delle persone guarisce spontaneamente dai traumi è il fatto di poterne parlare a persone di cui ci si fida” (Axia, 2006).
Di chi fidarsi di più di un gruppo di pari? Per questo l’associazione Psicologo di Strada di Padova di cui faccio parte cme operatore volontario ha da subito sostenuto e partecipato al gruppo di auto-mutuo-aiuto per ipovedenti fondato nell’ottobre 2018 da un piccolo gruppo di pazienti del Centro per la riablitazione visiva dell’ipovisione del complesso socio sanitario del Colli (responsabile il dottor Giovanni Sato, coordinatore ortottista Roberta Rizzo), che fa parte del Centro Oculistico San Paolo di Padova diretto dal dottor Alessandro Galan.
Senza mai sostituire la propria attività né ai medici né agli psicologi, gli obiettivi dei gruppi di auto-mutuo-aiuto sono aiutare i partecipanti a esprimere i propri sentimenti, sviluppare la capacità di riflettere sui propri comportamenti, accrescere la capacità individuale di risolvere i problemi, scambiare esperienze, aumentare l’autostima e la consapevolezza di sé. Secondo una ricerca da me svolta nel 2017 su un altro gruppo di auto-mutuo-aiuto (per cardiopatici, a Rovigo), l’auto-mutuo-aiuto è ritenuto utile per ottenere informazioni, condividere momenti gioiosi, avere un punto di riferimento ascoltare gli altri ancor più che parlare di sé e delle proprie sofferenze. I membri del gruppo apprezzano molto sia le riunioni di condivisione che gli incontri con gli esperti.
Il gruppo, che ha ottenuto anche il patrocinio dell’Unione italiana ciechi di Padova, si riunisce in genere una volta al mese, di regola il secondo giovedì, e dopo il suo primo anno di vita ha ottenuto, attraverso Psicologo di Strada, una sede stabile nella sala Polivalente dell’ospedale dei Colli. Ad oggi hanno partecipato non meno di trenta persone con una presenza media di 10-12 persone, numero che i protocolli dell’auto-mutuo-aiuto ritengono ottimale per la circolarità del dialogo. Il gruppo ha inoltre organizzato e sta organizzando anch’esso incontri con esperti di vario genere ed eventi aperti al pubblico. Infine, in un solo anno di attività il gruppo dei Colli ha a sua volta sostenuto l’avvio di una serie di iniziative come un gruppo di Thai chi chuan, un laboratorio di ceramica per ipovedenti in collaborazione con la Scuola di Ceramica di Cadoneghe e le esperienze di cucina nella speciale cucina per ipovedenti realizzata presso il Centro ipovisione dei Colli con un contributo del Ministero della Salute.
Cristiano Draghi
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