Progetto “Com-munitas”: prendersi cura delle persone in difficoltà

Con il Patrocinio dell’Ordine degli Psicologi – Consiglio Regionale del Veneto

comunitas_logoSostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dal Centro di Servizio per il Volontariato, dal Comune di Padova e dalla Caritas Diocesana, è nato da una costola di “Avvocato di strada”, associazione che si occupa della rappresentanza legale dei senza fissa dimora, e si prefigge di affiancare agli avvocati-volontari alcuni psicologi-volontari per una presa in carico completa della persona che si rivolge allo sportello dell’associazione.

Lo “Psicologo di strada”, oltre ad offrire le proprie competenze in ambito psicologico classico, si integra con l’attività giuridica e collabora con “l’Avvocato di strada” per chiarire agli utenti i loro diritti sociali esigibili, ma tutela e aiuta anche la persona a prendersi la responsabilità dell’atto giudiziario, che può essere di sporgere una denuncia, o comprenderne le motivazioni e difendersi se l’ha ricevuta.
L’ottica è quindi quella di rendere le persone partecipi e consapevoli della responsabilità civile o penale dei loro comportamenti, e questo per evitare nei limiti del possibile di intraprendere percorsi giudiziari non sostenibili, o non supportati dalla capacità della persona di dare una testimonianza in tribunale.
Lo psicologo collabora anche ad individuare eventuali problematiche di tipo personologico o psichiatrico che possono creare complicazioni nella gestione dei rapporti sociali e può aiutare le persone a prendere coscienza delle loro “vere” priorità.
Com-munitas” parte dall’esperienza del Servizio di “Avvocato di strada”: molte delle persone che si rivolgono agli “avvocati di strada”, infatti, sono portatrici di problematiche complesse (disadattamento alla vita sociale, patologie fisiche e psichiche) per le quali il solo intervento di natura legale si rivela insufficiente. Serve un supporto globale che, partendo da una precisa “lettura” dei disagi, accompagni le persone in un percorso di riappropriazione delle risorse e abilità personali, quindi nel recupero.
Oltre alle persone “in difficoltà” per definizione (homeless), il Servizio di “Com-munitas” intende affrontare altri tipi di disagio sociale, magari meno visibili, ma altrettanto drammatici per coloro che ne sono portatori: in primo luogo l’impoverimento relazionale di molti anziani che vivono da soli (fino ad arrivare al cosiddetto “barbonismo in casa”), ma anche la vergogna e la discriminazione subita dai parenti dei detenuti.
In definitiva “Com-munitas” avrà cura di tutte quelle persone che vivono situazioni critiche dal punto di vista dell’inserimento nella società, del mantenimento di un adeguato equilibrio psico-fisico, della conservazione della propria dignità e progettualità.